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L’inverno, si sa, è certamente il miglior periodo dell’anno per effettuare alla propria imbarcazione i vari lavori di manutenzione e/o refitting necessari nonché per dedicarsi, per chi ancora se lo può permettere, alla compravendita di barche usate.
Al settimo anno di una crisi che, seppur trasversale, ha duramente provato anche la nautica, c’è però da registrare, cercando di fare un focus sulla sola compravendita, anche il generale abbassamento dei costi delle barche usate, vedendo cosi aperta una buona finestra d’opportunità per chi è alla ricerca di un acquisto magari a buon mercato.

Ma attenzione! Crisi o non crisi bisogna sempre essere accorti, previdenti per evitare fregature, brutte esperienze e, magari, con sviluppi non propriamente di respiro nautico o marittimo…

In primo luogo e preliminarmente a qualunque passo successivo, prendetevi magari un po’ di tempo per ricercare, su più portali di brokeraggio, lo specifico modello che per caratteristiche, dimensioni e prezzo corrisponde alle vostre esigenze.

Per una eventuale prima visita ricognitiva alla barca molte possono essere, chiaramente, le cose da poter osservare: nel caso si parlasse di unità in secco, sia con scafi in legno, vetroresina o acciaio, la prima cosa da poter osservare è, per l’appunto, lo scafo. Sorpassando una facile verifica riguardante l’eventuale presenza di vegetazione sull’opera viva, è opportuno verificare lo stato delle prese a mare, dell’elica e l’asse, nonché, naturalmente, il timone e la deriva, qualora presente.

Visitando l’unità, andando sulla coperta, molti possono essere ancora gli spunti da annotarsi: ad esempio, complice anche il tempo che passa, si potrebbero notare opacità, scoloriture e macchie gialle di taluni componenti in gelcot.

Altro discorso è per il teak: non possono essere rari i casi in cui si possano notare scollature e avvallamenti, dati dalla risalita di acqua, magari piovana, che a ponte asciutto tende spesso a risalire e che spesso si nota proprio camminando per la coperta.

Individuata la papabile scelta e comunque, prima di procedere alla sottoscrizione di qualsiasi impegno di natura contrattuale, anche in chiave preliminare, il consiglio è di concedersi e di affidarsi alle cure di un Perito il quale potrà garantirvi diversi vantaggi, ovvero la sicurezza che:

1. la barca non abbia subito sinistri;
2. la congruità, riferita al prezzo, in riferimento al reale stato d’uso e manutenzione dell’unità;  
3. la corrispondenza di tutti i documenti;
4. il generale stato dell’imbarcazione e dei suoi apparati risultino essere in buono stato;
5. la barca non sia affetta da fenomeni di osmosi o di altra natura;
6. la valutazione di eventuali lavori di messa in pristino – e relativa entità – di cui può aver bisogno l’unità.

Un tale intervento, rientrante in una valutazione Peritale di natura tecnico – estimativa, potrà senz’altro guidare l’aspirante armatore, ma anche l’attuale proprietario, intento a porre in vendita la propria imbarcazione, verso una compravendita chiara, sicura e congrua per le parti, non dimenticando che, a prescindere dai riflessi derivanti dagli impegni economici, le barche sono sempre e comunque dei mezzi atti a navigare dove il fattore sicurezza dovrebbe essere sempre posto come elemento di primaria importanza, anche nella compravendita.

Da sottolineare che quando si procede all’acquisto di un’unità, nuova o usata, costruita dopo il 1998, è obbligatorio trovare a bordo, oltre agli altri documenti obbligatori, il manuale del proprietario, una linea guida descrittiva dell’imbarcazione, degli impianti e degli accessori con le annesse istruzioni d’uso e per gli interventi di manutenzione.

Daniele Motta
Perito e Consulente Navale

Per ulteriori informazioni:
www.studiomcs.org – www.perizienavali.it
E-mail: info@studiomcs.org
Tel. +39 389 006 3921

24 settembre 2015

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