Il charter nautico può essere un’ottima soluzione per avviare un’impresa o per far rendere economicamente la propria imbarcazione. Ecco i nostri consigli
Con la stagione diportistica ormai iniziata, operatori e armatori cominciano a darsi da fare sui vari fronti. Tra questi il settore del charter nautico che, con l’arrivo della bella stagione, comincia ad essere operativo.
Ma quali sono i vantaggi e le opportunità che offre il charter nautico e quindi il diporto commerciale? E quali elementi sono da valutare prima di iniziare un’attività di questo tipo? Il nostro approfondimento risponderà proprio a queste due specifiche domande.
Lo sviluppo del diporto in chiave commerciale (dunque lucrativa) è abbastanza recente. Ad esempio, nel caso di una imbarcazione utilizzata per fini privati, alcuni vantaggi possono essere subito individuati in un (teorico) ammortamento dei costi di manutenzione e gestione (ormeggio, rinnovi dei certificati, carburante) e, comunque, in un utilizzo più costante del bene (per evitare di tenere per mesi barche a secco o semplicemente in banchina).
Le opportunità imprenditoriali del charter con unità da diporto risultano assai interessanti e, a volte, molto variegate.
Tra queste, oltre al tradizionale charter, si può citare il boat & breakfast, la scuola vela, alcune attività scientifiche, gli sport subacquei, la formazione professionale e molte altre attività che comunque rientrano per definizione nell’utilizzo commerciale.Operativamente parlando, nel caso soprattutto di imbarcazioni di piccole o media grandezza, si ha inoltre la possibilità di navigare e sostare in aree e calette altrimenti irraggiungibili per le unità di dimensioni superiori, incluse le navi da crociera.
Infatti, le dimensioni contenute delle imbarcazioni, associate al numero di passeggeri/clienti che si possono imbarcare, danno anche l’opportunità di offrire dei servizi e delle attività che difficilmente possono essere da unità più grandi.
Ma come avvicinarsi al charter e più in generale al diporto commerciale? Complice anche la difficile situazione economica, amministrativa e fiscale che a volte si è costretti ad affrontare, è importante innanzitutto analizzare attentamente tutti i possibili fattori, meglio se in chiave professionale, affidandosi ad un consulente navale.
In primis occorre valutare quale imbarcazione acquistare, se nuova o usata e, nel caso in cui si possieda già una barca, quali adempimenti tecnici e amministrativi sono richiesti e come adibirla ad un utilizzo commerciale.
In seguito vanno analizzati accuratamente i risvolti normativi, fiscali e amministrativi sia dell’impresa (localizzazione etc.) che dell’unità (bandiera, equipaggio, assicurazioni ecc.) anche dal punto di vista operativo. E’ poi importante individuare l’area operativa di esercizio, il porto di stazionamento, la fascia di mercato nella quale si intende operare e che tipo di concorrenza vi sia in quella fascia.
Bisognerebbe inoltre preventivare costi e modalità con cui si intende commercializzare il proprio brand e decidere quale tipo di servizio si vuole offrire alla propria clientela di riferimento, progettandolo anticipatamente.
Questi e molti altri parametri, anche più specifici, vanno attentamente vagliati e computati per avere un quadro quanto più verosimile degli investimenti e dei costi operativi, evitando spiacevoli sorprese. È fortemente sconsigliato, infatti, avventurarsi in un’attività del genere senza un adeguato supporto professionale che tenga conto di tutti i riflessi economici, tecnici e amministrativi, altrimenti difficilmente preventivabili.
Il charter nautico è senza dubbio un’attività dalle molte opportunità ma avvicinarsi a questa attività con superficialità o improvvisazione può essere molto rischioso.
Daniele Motta
Perito e Consulente Navale